NOTA BIOGRAFICA
Enrico Paolo Castaldi (Milano, 9 Settembre 1930 – 22 Febbraio 2021) si interessò alla musica sin dai primi anni di età e intraprese privatamente lo studio del pianoforte e della composizione in concomitanza agli altri studi scolastici. Dal 1948 al 1951 frequentò la facoltà di ingegneria al Politecnico di Milano che lasciò per dedicarsi professionalmente alla composizione. Entrato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” della propia città, nel 1956 si diplomò col massimo dei voti in Composizione e nel 1959 in Direzione d’Orchestra, con Antonino Votto e Carlo Maria Giulini. Si perfezionò presso l’Accademia Chigiana di Siena (1957 e 1958), a Dartington (1962) e, come molti compositori suoi coetanei, ai Ferienkurse presso il Kranichsteiner Institut für zeitgenössische Musik di Darmstadt dove, dal 1960 al 1963, seguì le lezioni di Stockhausen, Boulez, Ligeti, Kagel e assistette all’esecuzione di alcune sue partiture.
Successivamente abbandonò ogni forma di collaborazione con la cosiddetta Neue Musik e i suoi indirizzi, ritenendone esaurita ogni funzione. Continuò la propria attività compositiva lontano dalle maniere che sembravano imporsi come dominanti, anche se non mancava di seguire le evoluzioni in corso, nelle concezioni e nei linguaggi musicali, e dedicò agli aspetti teorici e tecnici numerosi seminari di studio e cicli di conversazioni presso importanti istituzioni culturali, nei conservatori e alla radio. Nel 1975 la Cramps Records (Milano) pubblicò, nella collana Nova Musicha diretta da Gianni-Emilio Simonetti, un long-playing contenente la sua composizione pianistica “Finale”, suonata da Giancarlo Cardini.
Nello stesso anno, uscì per la casa discografica WEA (Milano) “Paolo Castaldi”, un album contenente “Esercizio” per pianoforte e “Cardini. Solfeggio Parlante” per voce sola, eseguiti dallo stesso autore, insieme a “Notturno” interpretato dalla pianista Fausta Cianti. Nel 2010 e nel 2014 La Bottega Discantica (Milano) produrrà altre due monografie dedicate alla sua opera omnia per pianoforte a quattro mani e due pianoforti, a cura del duo Antonella Moretti e Mauro Ravelli che vi interpretano anche alcune pagine solistiche.
Primo assoluto in graduatoria nel Concorso Nazionale del 1987 per l’assegnazione dei posti di ruolo di Direttore di Conservatorio, svolse la propria attività didattica insegnando Lettura della Partitura presso i Conservatori di Parma (1968-1977) e Milano (1977-2000). Nel 1988 si diplomò anche in Composizione Polifonica Vocale, titolo al quale teneva molto.
Bibliofolo e appassionato di lingua e letteratura inglese, coltivò la lettura di opere di filosofia e di matematica, quest’ultima già incontrata nei corsi di analisi e di geometria analitica al Politecnico. Si interessò a tutte le poetiche del Novecento, con particolare riferimento alla pittura e alla sua letteratura critica. Fu amico e collega di Cathy Barberian e Luciano Berio, con il quale realizzò alcune interviste per il programma televisivo nazionale “C’è musica & musica” (1972, secondo canale della RAI). Negli anni Settanta e Ottanta la sua presenza animava i principali dibattiti e convegni pubblici di f ianco a Gillo Dorfles, i già citati Luciano Berio e Cathy Berberian, Rossana Rossanda, Arturo Schwarz, Lea Vergine, Umberto Eco, Roberto Calasso e altri protagonisti della vita culturale soprattutto milanese.
Indicative della sua poliedricità sono le frequenti incursioni radiofoniche su questioni inerenti la linguistica; tra queste ricordiamo la sua giovanile partecipazione a “L’Ora di Londra” della BBC nel 1949. Fu anche giocatore di scacchi, abile sciatore e, soprattutto, appassionato motociclista; scrisse una guida che illustra diversi itinerari panoramici percorribili con la motocicletta.
Sue composizioni furono eseguite in concerti e festival nazionali e internazionali a Venezia, Milano, Como, Rovereto, Palermo, Siena, Darmstadt, Parigi, Bruxelles e New York. A questo proposito ricordiamo che spesso presentava le proprie partiture, accostandole anche a quelle di altri autori, in serate monografiche e “a tema”. La sua opera comprende un catalogo di centoventotto composizioni a cui si aggiungono numerosi articoli pubblicati su autorevoli periodici musicali e non, come la Nuova Rivista Musicale Italiana, KonSequenz, Marcatrè e Casabella. Molti di questi scritti furono raccolti in quattro libri: “In nome del padre. Riflessione su Strawinsky” e “Bach, Debussy, Strawinsky. Tre supplementi alla bibliografia esistente”, editi rispettivamente nel 2005 e nel 2006 da Adelphi (Milano); “Nuovi testi e variazioni senza tema” e “A viva voce. Conversazioni con i miei allievi” editi nel 2014 e nel 2019 da Fondazione Mudima (Milano) che nel 2024 ha dato alle stampe anche “Facsimile”, l’ultima composizione del Maestro.
È significativo notare che per molte partiture Castaldi redigeva dei testi paralleli: essenzialmente intesi, in alternativa alle prose correnti, alla esposizione descrittiva, esplicativa, logica e consequenziale, delle forme trattate. In sintesi, considerava le molteplici strumentazioni linguistiche impiegate nelle fasi del percorso musicale come riconducibili a un insieme di convenzioni, formalizzate in modi sempre diversi, e sempre allargati. Infine, come ulteriori composizioni, in senso stretto, più che come espressioni immediate del soggettivo. Inoltre respingeva con fermezza le interpretazioni del suo percorso musicale come “dissacratorio”, “neodadaista”, “giocoso” e simili.
Nel 1961, testimone Luciano Berio, aveva sposato Anna Gasi, dalla quale ebbe una figlia di nome Elisa. In seconde nozze, nel 1977, si unì a Rosa Gatti che, insieme alla seconda figlia Martina, ha costituito l’Archivio Paolo Castaldi, avviando la catalogazione, la stampa e la diffusione della sua opera.
BIOGRAPHICAL NOTE
Enrico Paolo Castaldi (Milan, 9 September 1930 – 22 February 2021) became interested in music at an early age and began to study piano and composition privately alongside his other school studies. From 1948 to 1951, he attended the Faculty of Engineering at the Polytechnic University
of Milan, but left prematurely to devote himself professionally to composition. He then went to the “Giuseppe Verdi” Conservatory of his hometown, graduating with honours in Composition in 1956 and subsequently, in 1959, in Orchestral Conducting, under Antonino Votto and Carlo Maria Giulini. He perfected his skills at the Accademia Chigiana in Siena (1957 and 1958), in Dartington, England (1962) and, like many composers of his age, at the Ferienkurse of the Kranichsteiner Institut für Zeitgenössische Musik in Darmstadt where, from 1960 to 1963, he attended lessons by Stockhausen, Boulez, Ligeti, and Kagel, and saw performances of some of his own scores.
Subsequently, he abandoned any form of collaboration with the so-called Neue Musik and its aims, considering all of its concerns old hat. He continued his compositional activity far from the manners that seemed to be imposing themselves as the dominant trends, even if he never neglected to follow the ongoing evolutions, whether in musical conceptions or languages, and he dedicated numerous study seminars and conversation cycles to various theoretical and technical aspects at important cultural institutions, conservatories, and on the radio. In 1975, Cramps Records (Milan) issued, as part of its Nova Musicha series directed by Gianni-Emilio Simonetti, an long-playng record containing his piano composition “Finale”, played by Giancarlo Cardini. That same year, “Paolo Castaldi” was released by the WEA Italiana record company, an album containing “Esercizio” for piano and “Cardini. Solfeggio parlante” for solo voice, performed by the composer himself, together with “Notturno” interpreted by the pianist Fausta Cianti. In 2010 and 2014, La Bottega Discantica (Milan) would produce another two recordings dedicated to his complete works for piano duets and two pianos, played by the duo of Antonella Moretti and Mauro Ravelli, who also interpreted some solo pieces.
Coming a clear first in the 1987 National Competition for the assignment of the position of Conservatory Director, he also taught Lettura della Partitura (Score Reading) at the Conservatories of Parma (1968-1977) and Milan (1977-2000). Additionally, in 1988, he was awarded a diploma in Polyphonic Vocal Composition, a qualification of which he was particularly proud.
A bibliophile and passionate about English language and literature, he enjoyed reading works of philosophy and mathematics, the latter already encountered during the courses in Analysis and Analytical Geometry taken at the Polytechnic. He was interested in all the poetics of the Novecento movement, with particular reference to painting and its critical literature. He was a friend and colleague of Cathy Berberian and Luciano Berio, with whom he conducted some interviews for the national television programme “C’è Musica & Musica” (1972, screened on the second channel of the RAI Italian broadcaster). In the 1970s and 1980s, his presence enlivened some major debates and public conferences alongside Gillo Dorfles, the aforementioned Luciano Berio and Cathy Berberian, Rossana Rossanda, Arturo Schwarz, Lea Vergine, Umberto Eco, Roberto Calasso and other leading lights of cultural life, above all in Milan. His versatility was apparent in his frequent radio forays into linguistics; among which we can recall his youthful participation in the BBC’s “London Time” in 1949. He was also a chess player, a skilled skier and, above all, a passionate motorcyclist; he even wrote a guide which illustrates different panoramic routes that can be travelled by motorcycle.
His compositions have been performed in national and international concerts and festivals in Venice, Milan, Como, Rovereto, Palermo, Siena, Darmstadt, Paris, Brussels and New York. In this regard, we should remember that he often presented his own scores, sometimes combining them with those of other authors, in dedicated and “thematic” soirées. His work includes a catalogue of one hundred and twenty-eight compositions to which were added numerous articles published in authoritative musical and non-musical periodicals, such as the Nuova Rivista Musicale Italiana, KonSequenz, Marcatrè and Casabella. Many of these writings were gathered together later in four volumes: “In nome del padre. Riflessione su Strawinsky” and “Bach, Debussy, Strawinsky. Tre supplementi alla bibliografia esistente”, published respectively in 2005 and 2006 by Adelphi (Milan); “Nuovi testi e variazioni senza tema” and “A viva voce. Conversazioni con i miei allievi” published in 2014 and 2019 by Fondazione Mudima (Milan) which, in 2024, also published “Facsimile”, the maestro’s last composition. It is important to note that for many of his scores Castaldi wrote parallel texts: essentially intended as an alternative to a single prose piece, these were descriptive, explanatory, rational and consequential expositions of the forms dealt with. In short, he considered the multiple linguistic instrumentations used in the phases of his musical journey as being attributable to a set of conventions, formalized in constantly different ways, and always expanded upon. Ultimately further compositions, in the strict sense, rather than immediate expressions of the subjective. We must also bear in mind that he firmly rejected interpretations of his musical path as “desecrating”, “neo-Dadaist”, “playful”, and the like.
In 1961, with Luciano Berio as his best man, he married Anna Gasi, with whom he had a daughter called Elisa. His second marriage, in 1977, was to Rosa Gatti who, together with a second daughter Martina, established the Paolo Castaldi Archive, thus initiating the cataloguing, printing, and dissemination of his work.